mafalda
(giovedì 20 maggio 2010)
Categoria: Malinconia
LETTERA DI UN PADRE AL FIGLIO
AMICI CARI , sono venuta a conoscenza di questa lettera , e sperando sempre che nessuno di noi si trovi a vivere questa situazione di dover rivolgersi ai propri figli in questi termini , vorrei condividerla con voi :
IL GIORNO IN CUI MI VEDRAI VECCHIO E NON LO SARO’ ANCORA CERCA DI COMPRENDERMI .
SE MI SPORCO QUANDO MANGIO E NON RIESCO A VESTIRMI…..ABBI PAZIENZA.RICORDA IL TEMPO CHE HO TRASCORSO AD INSEGNARTELO.
SE QUANDO PARLO CON TE RIPETO SEMPRE LE STESSE COSE….. ASCOLTAMI.QUANDO ERI PICCOLO DOVEVO RACCONTARTI OGNI SERA LA STESSA STORIA FINCHE’ NON TI ADDORMENTAVI.
QUANDO NON VOGLIO LAVARMI NON BIASIMARMI E NON FARMI VERGOGNARE…RICORDATI QUANDO DOVEVO CORRERTI DIETRO INVENTANDO DELLE SCUSE PERCHE’ NON VOLEVI FARE IL BAGNO.
QUANDO VEDI LA MIA IGNORANZA DELLE NUOVE TECNOLOGIE , DAMMI IL TEMPO NECESSARIO E NON GUARDARMI CON QUEL SORRISETTO IRONICO HO AVUTO TUTTA LA PAZIENZA PER INSEGANRTI L’ABC
QUANDO AD UN CERTO PUNTO NON RIESCO A RICORDARE O PERDO IL FILO DEL DISCORSO …. DAMMI IL TEMPO NECESSARIO PER RICORDARE E SE NON CI RIESCO
NON TI INNERVOSIRE ….. LA COSA PIU’ IMPORTANTE NON E’ QUELLO CHE DICO
MA IL MIO BISOGNO DI ESSERE CON TE ED AVERTI LI CHE MI ASCOLTI.
QUANDO LE MIE GAMBE STANCHE NON MI CONSENTONO DI TENERE IL TUO PASSO
NON TRATTARMI COME FOSSI UN PESO .
VIENI VERSO DI ME CON LE TUE MANI FORTI NELLO STESSO MODO CON CUI IO L’HO FATTO CON TE QUANDO MUOVEVI I TUOI PRIMI PASSI
QUANDO DICO CHE VORREI ESSERE MORTO… NON ARRABBIARTI UN GIORNO COMPRENDERAI. CHE COSA MI SPINGE A DIRLO.
CERCA DI CAPIRE CHE ALLA MIA ETA’ NON SI VIVE SI SOPRAVVIVE.
UN GIORNO SCOPRIRAI CHE NONOSTANTE I MIEI ERRORI HO SEMPRE VOLUTO IL MEGLIO PER TE E CHE HO TENTATO DI SPIANARTI LA STRADA.
DAMMI UN PO’ DEL TUO TEMPO
DAMMI UN PO’ DELLA TUA PAZIENZA
DAMMI UNA SPALLA SU CUI POGGIARE LA TESTA
ALLO STESSO MODO IN CUI IO L’HO FATTO PER TE.
AIUTAMI A CAMMINARE AIUTAMI A FINIRE I MIEI GIORNI CON AMORE E PAZIENZA IN CAMBIO IO TI DARO’ UN SORRISO E L’IMMENSO AMORE CHE HO SEMPRE AVUTO PER TE.
TI AMO FIGLIO MIO E PREGO PER TE ANCHE SE MI IGNORI.
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Anonimo
(giovedì 20 maggio 2010)
Leggendo questa lettera ho pianto.
Grazie Mafalda!
Grazie Mafalda!
Anonimo
(giovedì 20 maggio 2010)
questa lettera vorrei tanto che la leggessero mia sorella e i miei fratelli xche' penso che solo in alcuni punti sarebbe un insegnamento per loro
LIA (Anonimo)
(giovedì 20 maggio 2010)
Molto toccante , in alcuni punti la dedico a mia madre ,cambio titolo:
lettera a una madre da una figlia.
lettera a una madre da una figlia.
Anonimo
(venerdì 21 maggio 2010)
20:46 del 20-05-2010
ognuno interpreta la lettera di un padre al figlio riadattandola al proprio profilo. Anchi'io in alcuni passi potrei intitolarla "Lettera di una figlia alla madre" nel senso che è lei che mi da della rimbambita quando non mi ricordo qualche cosa, che non è paziente quando le voglio spiegare i miei punti di vista e potrei andare avanti ancora. Alla veneranda età di 87 anni è semplicemente tremenda, anzi è quattromenda.
Però capisco che nonostante tutto bisogna capire ed avere pazienza.
ognuno interpreta la lettera di un padre al figlio riadattandola al proprio profilo. Anchi'io in alcuni passi potrei intitolarla "Lettera di una figlia alla madre" nel senso che è lei che mi da della rimbambita quando non mi ricordo qualche cosa, che non è paziente quando le voglio spiegare i miei punti di vista e potrei andare avanti ancora. Alla veneranda età di 87 anni è semplicemente tremenda, anzi è quattromenda.
Però capisco che nonostante tutto bisogna capire ed avere pazienza.
Nik
(sabato 22 maggio 2010)
Cara Mafalda,
E' una lettera struggente che conservero' e che mi riconduce non tanto al tempo che prima o poi verra' ad essere tra me e mio figlio, quanto agli ultimi anni di vita di mio padre.Sono andato con il pensiero a quando, negli ultimi mesi della sua esistenza, desiderava tanto fumarsi una sigaretta e io mi arrabbiavo e cercavo di impedirglielo. E poi i miei momenti di nervosismo quando non sembrava disponibile a collaborare con i medici. Ricordi che ancora adesso, dopo 5 anni dalla sua morte, sono vivi e che non si dissolvono come avevo sperato ma che , nonostante gli anni trascorsi, restano ancor piu' presenti nella mia mente e nel mio cuore. Poi, quando non fu piu' possibile farlo camminare con le sue gambe, quelle sue richieste di fargli fumare qualche sigaretta e, cosa che non aveva mai fatto in tutta la sua vita, un'altra richiesta: quella di dargli un bacio ogni qual volta, la mattina gli facevo la barba. I miei momenti di nervosismo... oggi mi appaiono tanto sciocchi, tanto poco intelligenti contro la sua saggezza e a cio' che sentiva dentro. Forse è anche giusto morire e lasciare spazio agli altri ma, sicuramente non è assolutamente giusto soffrire e accorgersi di morire giorno dopo giorno; come sono altrattanto convinto che mio padre, con tutta la sua enorme fede, adesso è li' a chiacchierare con il Padreterno ( con una sigaretta tra le labbra )di calcio, di musica, o chissa', forse, anche dei miei momenti di nervosismo, anche quelli, sono certo, da lui amorevolmente perdonati. Tanti aspetti del mio carattere sono riconducibili a lui: pregi e difetti ma non la sua bella e incrollabile fede. A presto Mafalda e grazie per lo spunto che mi hai dato stasera, di parlare, sia pur brevemente di mio padre il quale mi manca, oggi, ancor piu' di ieri. Affettuosamente.
E' una lettera struggente che conservero' e che mi riconduce non tanto al tempo che prima o poi verra' ad essere tra me e mio figlio, quanto agli ultimi anni di vita di mio padre.Sono andato con il pensiero a quando, negli ultimi mesi della sua esistenza, desiderava tanto fumarsi una sigaretta e io mi arrabbiavo e cercavo di impedirglielo. E poi i miei momenti di nervosismo quando non sembrava disponibile a collaborare con i medici. Ricordi che ancora adesso, dopo 5 anni dalla sua morte, sono vivi e che non si dissolvono come avevo sperato ma che , nonostante gli anni trascorsi, restano ancor piu' presenti nella mia mente e nel mio cuore. Poi, quando non fu piu' possibile farlo camminare con le sue gambe, quelle sue richieste di fargli fumare qualche sigaretta e, cosa che non aveva mai fatto in tutta la sua vita, un'altra richiesta: quella di dargli un bacio ogni qual volta, la mattina gli facevo la barba. I miei momenti di nervosismo... oggi mi appaiono tanto sciocchi, tanto poco intelligenti contro la sua saggezza e a cio' che sentiva dentro. Forse è anche giusto morire e lasciare spazio agli altri ma, sicuramente non è assolutamente giusto soffrire e accorgersi di morire giorno dopo giorno; come sono altrattanto convinto che mio padre, con tutta la sua enorme fede, adesso è li' a chiacchierare con il Padreterno ( con una sigaretta tra le labbra )di calcio, di musica, o chissa', forse, anche dei miei momenti di nervosismo, anche quelli, sono certo, da lui amorevolmente perdonati. Tanti aspetti del mio carattere sono riconducibili a lui: pregi e difetti ma non la sua bella e incrollabile fede. A presto Mafalda e grazie per lo spunto che mi hai dato stasera, di parlare, sia pur brevemente di mio padre il quale mi manca, oggi, ancor piu' di ieri. Affettuosamente.
-mtm- (Anonimo)
(domenica 23 maggio 2010)
..è veramente una lettera triste..un padre non dovrebbe mai avere il bisogno di chiedere al figlio di aiutarlo, dovrebbe essere il figlio a farlo di sua spontanea volontà..
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